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lunedì 14 dicembre 2009

il pianto delle foreste Sarde

Allora le foreste, oggi la migliore gioventù, non c’era differenza,
colpi di scure e fucilate, danaro e sangue, legname
per far danaro, carbone per far danaro, abbiamo bisogno di
fondi per la guerra di Crimea, una guerra alla quale parteciperemo
nel nostro comune interesse di sardo-piemontesi, e di
fondi per costruire canali d’irrigazione nel vercellese, il riso è
una nostra ricchezza comune, anche vostra, quindi, perché
anche Biddanoa fa parte del regno come Vercelli, uguale. E
devo ungere molte ruote, diplomatici, governanti… Sempre
nell’interesse comune dei sardi e dei piemontesi, sempre.
E poi… quale onore per voi sapere che i tronchi degli alberi
più grossi delle vostre foreste saranno utilizzati dai francesi
per la loro flotta da guerra, che i treni di tutta l’Europa
correranno su binari sostenuti da traversine ricavate dai vostri
bellissimi alberi di leccio e di quercia, e che anche la cenere
delle enormi cataste di legna che bruciano dappertutto
qui da voi verrà insaccata e spedita a Marsiglia? E che nelle
concerie di mezzo mondo si utilizzerà il tannino che viene
estratto dalla scorza dei vostri superbi elci, quella che voi
chiamate “s’arruscu?”. Quale onore per voi, neh?
Giusto, signor Cavour. Quale onore.

Benvenuto Lobina, Po Cantu Biddanoa, ILISSO


Villanova Tulo, foresta di Napron’e Pera.


sl

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