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mercoledì 16 dicembre 2009

L’uomo campanilista




C’era una volta l’uomo campanilista,
era un uomo molto furbo, molto. Passava le giornate a seguire i litigi tra i paesi.
C’era il sindaco di Esterzili che litigava con il prete di Seulo.
- al mio paese c’è la chiesa più bella – esclamava il prete
- ad Esterzili abbiamo una foresta migliore della vostra – ribatteva il sindaco tra una delibera e una stretta di mano.
E l’uomo campanilista ascoltava, memorizzava e se la rideva.
C’era il saggio di Villanova Tulo che discuteva col barbiere di Nurri
- noi, abbiamo il poeta in lingua sarda più bravo e rispettato – diceva il saggio
- il nostro centro storico non ha rivali – urlava il barbiere agitando le forbici, e il suo cliente sveniva.
E l’uomo campanilista ascoltava, memorizzava e se la rideva.
E così via a Mandas, Fonni, Gergei, Macomer e perché no, Artzaghena.
E l’uomo campanilista ascoltava, memorizzava se la rideva, e zitto zitto aveva sempre un luogo nuovo da visitare.

sl

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